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Sperone Calcaneare e Fascite Plantare: cause e trattamenti

Il dolore al tallone che si avverte ai primi passi al mattino e successivamente anche nel resto della giornata deriva molto spesso dalla presenza di uno SPERONE CALCANEARE, un ispessimento del profilo osseo del calcagno, che si produce frequentemente in conseguenza di una sofferenza cronica della fascia plantare.

Questa problematica è molto invalidante per lavoro, sport ma anche per le attività di vita quotidiana.

Possibili cause

Questa patologia, definita come FASCITE PLANTARE, è il risultato di un sovraccarico funzionale della pianta del piede, favorita da una serie di fattori predisponenti o concause quali:

  • piedi piatti
  • calzature “scomode” come ad esempio le scarpe antinfortunistiche degli operai, i tacchi esagerati o le scarpe troppo basse (ciabatte da spiaggia)
  • Attività sportive che prevedono corse prolungate su terreni duri,
  • Traumi diretti
  • Esiti di interventi chirurgici o patologie che alterano la normale postura

Quale trattamento è indicato per lo sperone calcaneare e la fascite plantare?

In passato, lo sperone veniva trattato utilizzando diverse terapie fisiche (dagli ultrasuoni alla ionoforesi, la tecar ed il laser), mediche (infiltrazione con cortisonici) o addirittura chirurgiche.

Tutte queste soluzioni risultavano però efficaci solo in misura parziale e provvisoria.

Oggi, invece, la soluzione più indicata per trattare pazienti con sperone e fascite plantare sono le ONDE D’URTO.

sperone-onde-durtoLe Onde d’urto sfruttano le onde meccaniche prodotte da un proiettile che percorre velocemente la canna di un manipolo a forma di pistola e inducono così una reazione sui tessuti umani di tipo:

  • antinfiammatorio
  • antalgico
  • rigenerativo

Gli effetti terapeutici sono legati alla densità di energia erogata: più energia = più effetto sui tessuti.

Un ciclo di 3/5 sedute a cadenza settimanale, trattando tallone e fascia plantare, riduce in maniera significativa o addirittura elimina del tutto i dolori al tallone in circa l’80/85% dei soggetti trattati.

Il trattamento, che dura pochi minuti su entrambi i settori del piede trattati, risulta ben tollerato dal paziente e non necessita di altre terapie, farmaci o ghiaccio. Il paziente solitamente avverte una deambulazione meno dolorosa già al termine della seduta.

I numerosi studi sulle O.U. rilevano che i maggiori benefici si hanno a distanza di 1/2 mesi dalla conclusione del ciclo di sedute.

Nella pratica quotidiana però, nella maggior parte dei casi, il paziente riferisce un miglioramento progressivo, che varia dal 20 al 50% dopo ogni trattamento.

È importante sapere che:

  • le componenti solide, tipo lo Sperone Calcaneare o una Calcificazione, NON vengono disintegrate ma rammollite, vengono cioè a perdere di consistenza, mentre i tessuti, stimolati dall’azione delle Onde d’Urto, tendono col tempo a ritornare allo stato pre-infiammatorio.
  • per il trattamento della Fascite Plantare/Sperone Calcaneare si possono tranquillamente utilizzare le Onde d’Urto di tipo RADIALE! Molte volte vengono prescritti trattamenti esclusivamente con O.U. di tipo FOCALE ritenendo, erroneamente, che siano più efficaci delle Radiali. In verità i tessuti da trattare risultano essere abbastanza superficiali e quindi ampiamente alla portata delle Onde d’Urto Radiale.
  • Le Onde d’Urto FOCALI sono invece le uniche efficaci quando occorre penetrare i tessuti oltre i 5/6 cm, per patologie profonde dell’anca o nei ritardi di consolidamento delle fratture ossee.

Perchè a volte le onde d’urto non funzionano per lo sperone calcaneare?

Molti pazienti riferiscono di essersi sottoposti in passato a trattamenti con Onde d’Urto con scarsi risultati.

A loro occorre ricordare che, dando per scontata la correttezza della diagnosi, l’efficacia del trattamento con le onde dipende quindi diversi fattori, quali:

  1. tipo di macchinario: in commercio se ne trovano di vari tipi con costi, e quindi prestazioni, molto diversi tra loro
  2. esperienza e protocolli utilizzati dall’operatore: molte volte ad esempio viene tralasciato il trattamento su fascia plantare o polpaccio
  3. interventi correttivi da eseguire per evitare le recidive: si cura il sintomo ma non si rimuove la causa…

Nel nostro centro sono stati trattati oltre 200 casi negli ultimi 2 anni di speroni calcaneari e fasciti plantari e si è visto un miglioramento significativo nell’ 83% dei pazienti trattati.

Bisogna purtroppo sottolineare che la Medicina NON è Matematica e una percentuale, per quanto limitata ad un 10/15% di soggetti, risponde poco alla terapia (perlomeno a controlli sino a 2 mesi dall’ultima seduta).

E dopo il trattamento?

solette-formthoticsUna volta che il paziente raggiunge un miglioramento significativo occorre però valutare i correttivi da apportare per evitare recidive. Una valutazione che tenga presente dell’anatomia dei piedi, della postura, del tipo di lavoro e delle calzature da indossare per lavoro o sport, permetterà di capire come intervenire: una soletta, un plantare, uso o dismissione di calzature particolari oppure esercizi di riequilibrio posturale aiutano a risolvere in maniera definitiva il problema.

Anche tu hai questi problemi?

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